Yoga Nidra è un rilassamento profondo che ti porta nello stato di veglia che precede il sonno, in questo stato la mente diventa più ricettiva e, attraverso un rilassamento guidato dalla voce di un istruttore, è possibile raggiungere quello stato consapevolmente per poter così lavorare su vari aspetti della personalità.

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Cosa è il Sankalpa?

“Durante Yoga nidra dovrete scegliere il vostro sankalpa con molta cura. All’iniziale fase di preparazione e al conseguente rilassamento fa seguito una fase intensa e speciale chiamata sankalpa, ovvero il raggiungimento dell’obiettivo di cambiamento. Si tratta di un momento durante il quale vi si chiede di ripetere per un certo numero di volte una frase simbolica che rappresenta la volontà di rinnovamento e di cambiamento.

La risoluzione portata dalla pratica di ripetere questo importante concetto andrà quindi ad agire sul livello del subconscio e quindi a mutare alcuni aspetti della vita che richiedono il giusto cambiamento. La metafora più usata per indicare il sankalpa è il seme, che viene gettato nel terreno fertile così può germogliare e crescere forte e robusto. Così come il seme, anche l’obiettivo di cambiamento viene instaurato al momento giusto in una mente fresca, ricettiva ed obbediente, quindi il precetto introdotto potrà essere assimilato e tradursi in realtà nella vita di ogni giorno…”

“Le parole per esprimere il sankalpa dovreb­bero essere molto precise e chiare, altrimenti non penetrerà nella mente subcosciente. Seguono alcuni esempi di brevi, chiare e positive afferma­zioni che possono essere usate:

• Io risveglierò il mio potenziale spirituale.

• Io sarò una forza positiva per l’evoluzione degli altri.

• Io avrò successo in tutto ciò che intraprenderò.

• Io sarò più consapevole ed efficiente.

• Io otterrò una salute totale.

Scegliete solo un sankalpa secondo le vostre necessità e tendenze. Non abbiate fretta, una volta scelto il sankalpa, non cambiatelo con un altro. Non aspettatevi risultati immediati. Del tempo è necessario secondo la natura del sankalpa e il grado in cui viene piantato nella mente. Il risul­tato dipende dalla vostra sincerità e dalla necessità profondamente sentita  di ottenere il traguardo del vostro sankalpa.”

Quali sono i benefici di Yoga nidra?

Sushumna nadi è la linea diretta tra muladhara e agya. È la scala che unisce la terra al cielo. Mentre le nadi ida e pingala sono attive in chiunque, la nadi sushumna e l’energia spirituale invece, devono es­sere risvegliate attraverso le pratiche di yoga. Tale risveglio costitui­sce un evento storico nell’evoluzione della personalità spirituale dell’individuo…

Proprio come è possibile essere consapevoli del proprio fisico, così è anche possibile sviluppare la consapevolezza del corpo pranico, men­tale, psichico ed inconscio. Questo è il procedimento dell’espansione della consapevolezza che si intraprende nella pratica di yoga nidra. Quando vi immergete nella vostra coscienza, come avviene in yoga nidra, la vostra consapevolezza passa attraverso questi diversi livelli. Andate sempre più in profondità man mano che procedete nella pratica…

Praticando yoga nidra a questo livello, si può aumentare la conoscenza di se stessi e migliorare la memoria. La propria natura può essere trasformata e può essere esaminata l’intera personalità, eliminando molte abitudini dannose al modo di vivere e di pensare.

Quando praticare Yoga nidra?

Yoga nidra dovrebbe essere praticato ogni giorno alla stessa ora, di mattino presto, preferibilmente tra le quattro e le sei, o alla sera, proprio prima di andare a letto, per indurre un sonno ristoratore e pro­fondo. Le persone che ritornano dal lavoro dovrebbero ritirarsi nella loro stanza e praticare per 5 o 10 minuti. Ciò li aiuterà a rilassarsi e a fare una separazione netta tra lavoro e casa con maggiore facilità…

La pratica di yoga nidra si conclude con una risoluzione. Questo ordine diretto dalla mente conscia all’inconscio è il seme che permette al praticante di cambiare radicalmente il proprio atteggiamento, comportamento e destino. È molto importante che la risoluzione sia for­mulata in modo chiaro e positivo. Ciò darà forza alla mente e una visione generale positiva. Il praticante dovrebbe avere una fede sincera nell’efficacia della risoluzione. Questa fede rinforza l’effetto della risolu­zione nella mente inconscia, cosicché la risoluzione diverrà una realtà nella vita del praticante. 

La pratica di yoga nidra viene completata portando gradualmente la mente dalla condizione di sonno psichico allo stato di veglia. 

La concentrazione sul terzo occhio?

Quando vi concentrate su terzo occhio, o punto di congiunzione al centro tra le sopracciglia, vedete una piccola luce. Quando andate più in profon­dità, nella concentrazione, questa luce si espande sempre più e alla fine il prana e il respiro si fermano completamente. Finché con­tinuate a visualizzare quella luce amplificata, il respiro rimane in uno stato di sospensione. Il momento in cui la luce scompare, il respiro torna a riprendere. Cos’è questa luce? Essa è il simbolo della consape­volezza nell’inconscio totale. Precisamente per questo motivo si rac­comanda la concentrazione su un mandala o su uno yantra. 

Se potete dormire con la consapevolezza di un simbolo o di un mandala, allora potete divenire consapevoli dell’inconscio totale. Ciò significa anche che la vostra consapevolezza sta pervadendo l’intero cervello e non solo una parte di esso…

… Quindi, sin dall’inizio si dovrebbe avere un simbolo. Il simbolo potrebbe essere una luce, una candela, una fiamma, un loto blu o rosso, la luna piena, il sole brillan­te, una stella scintillante o il vostro Guru. Potete scegliere qualsiasi oggetto, ma il migliore e il più facile di tutti i simboli è il bindu. 

In Tantra si dice che tutto è emerso dal bindu – un punto, che può essere visualizzato come una piccola luce. Questo piccolo punto interno di illuminazione, che è emanato da trikuti, si conosce come atmajyoti, la luce del Sé. In questo caso la parola Sé non implica l’ego. In yoga usiamo il termine Sé con la lettera “S” maiuscola rife­rendoci all’atman, la consapevolezza trascendentale. Essa non ha nien­te a che vedere con il nome e la forma, ecc. Essa è autoradiante. Essa è qui, là e dappertutto. Quindi, per trasformare il sonno in samadhi, all’inizio usiamo il simbolo.

Quando praticare yoga nidra?

Yoga Nidra può anche essere usato in casi di insonnia o di eccitamento mentale per favorire il sonno. Iniziate con lo spegnere la luce e mettervi a letto. Adottate la posizione di shavasana e appoggiato la testa sul cuscino che non dovrebbe essere molto spesso. Lasciate che le mani si rilassino nella posizione più comoda, probabilmente con i palmi rivolti verso il basso. Se avete un materasso troppo molle, sarebbe una buona idea inserire sotto un asse di legno… Iniziate ad ascoltare i suoni esterni, poi diventare consapevoli dei punti di contatto tra il vostro corpo di letto. Continuate con due o tre rotazioni di coscienza attorno al corpo e questo normalmente vi farà addormentare. Se necessario potete continuare la pratica con la respirazione mentale alternata tra le due narici, iniziando il conto alla rovescia da 54 a uno. Se ancora non vi siete addormentati sarebbe una buona idea fare dell’esercizio fisico prima di andare a letto, per esempio una lunga camminata o 15 minuti di surya namaskara…

Tra gli stati di veglia e di sonno, vi è un legame distinto importante di consapevolezza ed esperienza che gli psicologi hanno chiamato lo Stato ipnagogico. Questo stato transitorio raramente permane per più di 35 minuti ed è caratterizzato da onde alfa. Esso è accompagnato da rilassamento profondo e progressivo, dal rilassamento delle tensioni muscolari e posturali in tutto il corpo fisico e della perdita della consapevolezza dell’ambiente esterno. Mentre si dissolve lo stato di veglia, lo stato di esperienza del sogno lo sostituisce. Yoga nidra ha luogo in questa soglia di coscienza sensoriale e di coscienza del sonno. Si penetra in esso imparando ad estendere la durata del breve stato ipnagogico che precede il sonno normale. In yoga nidra isoliamo il cervello e diventiamo introversi mantenendo un certo grado di consapevolezza esteriore ascoltando e seguendo mentalmente una serie di istruzioni…

La maggior parte delle persone dorme senza eliminare le proprie tensioni muscolari, mentali ed emozionali. Questo avviene perché se passano direttamente dalla stato beta allo Stato delta, saltando alcune fasi in cui predomina lo Stato alfa ed il corrispondente stato di totale rilassamento tra i due. Per questo motivo molte persone si alzano già stanche al mattino. Il rilassamento profondo, anche durante il sonno, avviene soltanto quando le onde alfa si intensificano. La differenza tra un sonno normale non allenato e yoga nidra, è che in yoga nidra, tra lo Stato predominante di veglia beta e il ritmo lento delta di sonno profondo, si sviluppa questa fase intermedia di predominanza di onde alfa e di totale rilassamento. Per questo la qualità del riposo Che si crea attraverso gli organi è così benefica e ristoratrice sia per il corpo sia per la mente. Yoga nidra è considerato come uno stato di coscienza diverso da nidra. Nidra significa sonno, non importa come o perché. Ma yoga nidra significa il sonno dopo aver eliminato gli schemi di disturbo. E l’esperienza dell’assoluto rilassamento.

Quando raggiungete un certo stato stadio nella vita spirituale, è possibile influenzare i vostri sogni mentre avvengono, creando il vostro sogno. Ma per fare questo dovete essere in grado di mantenere la coscienza dualistica del sognatore del sogno affinché, mentre state sognando, sappiate che state sognando. La capacità di essere testimone di questa coscienza di sogno è una forma dinamico di pratyahara. Yoga nidra è il modo migliore per aumentare il livello di consapevolezza del sogno. Molte persone sognano, ma la consapevolezza del loro sogno rimane grossolana e senza effetti. Per questo solitamente non si riesce a ricordare i sogni. E’ possibile visualizzare chiaramente il sogno solo quando la coscienza testimone rimane allerta. Questa consapevolezza viene raggiunta appunto con yoga nidra.

“Quando le radici sono profonde non c’è motivo di temere il vento…”

Un’importante evidenza sperimentale dell’esistenza di un quarto stato di coscienza unificata o trascendentale, la cui soglia si trova nello stato di yoga nidra durante la transizione tra la coscienza sensoriale ed il sonno, è stata registrata per la prima volta alla “Menninger Founda­tion” nel Kansas, USA, nel 1977. Sotto la direzione del dott. Elmer Green, i ricercatori hanno usato un elettroencefalografo per registrare l’attività delle onde cerebrali di uno yogi indiano, Swami Rama, men­tre egli stava progressivamente rilassando tutta la propria struttura fi­sica, mentale ed emozionale attraverso la pratica di yoga nidra. 

Ciò che essi hanno registrato fu una rivelazione per la comunità scientifica. Lo swami ha dimostrato la capacità di entrare in vari stati di coscienza volontariamente, come fu evidenziato da notevoli cam­biamenti nell’attività elettrica del suo cervello. Durante il suo rilassa­mento nel laboratorio, egli entrò prima nello stato di yoga nidra emet­tendo il 70% di onde alfa per un periodo predeterminato di cinque mi­nuti, semplicemente immaginando un limpido cielo blu nel quale scor­revano ogni tanto delle nuvole bianche. 

Poi Swami Rama entrò in uno stadio di sonno con sogni che era accompagnato da onde theta, più lente, per il 75% dei cinque minuti successivi di prova. Questo stato, che più tardi egli descrisse come “noioso e sgradevole”, fu raggiunto “fermando la mente conscia e fa­cendo affiorare il subconscio”. In questo stato egli ebbe l’esperienza interiore in forma archetipale di desideri, ambizioni, memorie e im­magini del passato che affioravano velocemente in successione dal subconscio e dall’inconscio, e che occupavano tutta la sua consa­pevolezza. 

Infine, lo swami entrò nello stato di sonno profondo (inconscio). come verificato dall’emissione dello schema caratteristico di ritmo lento delle onde delta. Tuttavia, egli rimase perfettamente consapevole durante tutto il periodo dell’esperimento. Più tardi si ricordò dei vari eventi che erano avvenuti nel laboratorio durante l’esperimento, com­prese tutte le domande che uno degli scienziati gli fece durante il pe­riodo di sonno profondo con onde delta, mentre il suo corpo russava tranquillamente. 

Una tale maestria sugli schemi fluttuanti della coscienza non era mai stata dimostrata prima sotto rigide condizioni di laboratorio. La­ capacità di rimanere coscientemente consapevole mentre avveniva l’emissione delle onde delta e l’esperienza del sonno profondo, costi­tuisce l’indicazione di uno stato superconscio (turiya).

Cit. da Yoga Nidra di Saraswati Satyananda, Swami